Polline d’artista
Da un articolo di “Artribune” : http://www.artribune.com/television/2017/03/video-wolfgang-laib-artista-pollini/
“Il polline è l’essenza del fiore, quindi è il potenziale inizio, è il seme maschile per il fiore. Senza polline non c’è pianta.” Esordisce così l’artista tedesco Wolfang Laib nel video di presentazione della sua installazione al Moma di New York “Pollen from Hazelnut”.
Racconta di aver raccolto il primo polline nel 1977 e che da allora, da inizio primavera fino a inizio estate, si trova sempre a raccoglierlo intorno al piccolo borgo tedesco nel quale vive.
“Amo questo lavoro, è qualcosa che faccio per ore e ore, giorni e giorni. È un lavoro davvero tranquillo, qui in questo ambiente che significa molto per me” continua l’artista mostrando diversi barattoli di polline: in uno in particolare c’è il polline di tarassaco, di cui mostra una piccola quantità dicendo di aver impiegato tre settimane per la sua raccolta. “Molte persone mi chiedono sempre “Come hai avuto questa idea?”. Io penso che non è un’idea che puoi avere in un pomeriggio. Io penso sia l’intensa esperienza di sei anni di studio in medicina e il vedere gli ospedali, le persone malate, sperimentare la morte. E questo ha tutto a che fare con la vita, il polline come inizio della vita. Io penso sia stata la risposta a tutto quello che ho visto prima. Questo polline è il concentrato di tutti questi 27 anni. Dall’essenza di tutte le tue esperienze viene fuori un’opera d’arte. È cosi semplice ma allo stesso tempo anche cosi complicato.”
Con queste parole l’artista descrive la meticolosità, la gioia e la dedizione di raccogliere nel tempo e negli anni il polline e di renderlo arte. Un’arte che, in un mondo in cui tutto cambia in ogni secondo, è a lungo termine come il tempo e la proiezione senza limiti del mondo della natura.
“È davvero raro che tu possa vedere un granello di polline da cosi lontano. Ed è sempre stata bella, questa distanza, come se tu guardassi giù ma non verso l’inferno ma verso il paradiso.”
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